Gli spezzini sono destinati a non curarsi più nel servizio pubblico, tali sono le liste d’attesa ed i disservizi pressochè quotidiani in Asl 5. Le storie dei singoli diventano emblematiche per dipingere una realtà dei fatti che sta diventando angosciante. Un paziente non ha potuto ritirare il referto perchè l’ambulatorio dell’Otorino non possiede stampante a colori. Si è offerto lui stesso di acquistarla e donarla. Un’altra assistita non ha potuto fare la mammografia perchè la prenotazione andava a 6 mesi e non poteva aspettare. Si è dovuta rivolgere ad un centro privato. E ancora: un altro concittadino non potendo prenotare una Tac di controllo all’addome, si è sentito rispondere di avere pazienza e di provare giornalmente a chiamare per vedere se si liberasse un posto. Ma invano. La carenza di personale rende difficile la gestione della sanità locale. Mancano operatori sanitari ma anche amministrativi. C’è chi dopo aver atteso una visita endocrinologica per 8 mesi si è rivolto all’ospedale di Carrara. La Regione Toscana sta mettendo a regime le date per chi viene dalla Liguria: un dato molto significativo di una prassi oramai consueta. A Spezia oramai siamo alla sfascio!