22 luglio 2023-
La Regione a guida Toti ha delegato alla Toscana la cura di molte patologie dei cittadini dell’estremo levante ligure: sono infatti in aumento coloro che non riuscendo a curarsi presso la Asl di riferimento si recano presso strutture toscane. In queste settimane lo dimostra un fatto senza precedenti: il servizio sanitario della Toscana si trova costretto ad avere tra i propri pazienti più liguri che toscani! Un fenomeno che, nello spezzino, assume contorni sempre più preoccupanti. Dopo lo studio commissionato dal nostro Gruppo Consigliare e l’allarme lanciato dalla CGIL e un’altra indagine della CISL, anche la Corte dei Conti ha confermato che la Liguria è il fanalino di coda delle regioni italiani nel recupero dei ricoveri programmati, con una media circa del 14% di contro a quella nazionale che si attesta sul 66% ed una spesa legata alla mobilità passiva sui 52 milioni di euro in crescita continua rispetto ai 43,6 dello scorso anno. Il sorpasso storico ha causato in Regione Toscana il contingentamento degli spazi sanitari di chi viene da fuori regione, per non incorrere nel mancato rispetto dei tempi di fornitura in favore dei propri cittadini. Hanno chiuso il libero arrivo ed avviato un sistema a slot che colpisce le cliniche convenzionate creando, di fatto, una differenza di trattamento. Il risultato è che ogni cittadino spezzino ha difficoltà a curarsi in Liguria e ora anche in Toscana: o meglio, se vuole farlo deve necessariamente rivolgersi al privato. Oppure rinunciare se non può permettersi di pagare la prestazione. Questo è accaduto in particolare per visite ed interventi oculistici, ma fonti toscane sostengono che si stanno monitorando anche altri tipi di visita. Una situazione davvero inaccettabile, un altro passo verso il cosciente smantellamento della sanità pubblica che la Giunta Toti sta subdolamente attuando da anni.