Ho presentato un’interrogazione al Presidente Toti in Consiglio Regionale per fare chiarezza sulla situazione delle liste d’attesa per i pazienti non Covid e per capire di quanto si sono effettivamente ridotte le prestazioni sanitarie a seguito dell’emergenza. Sono rimasto sconcertato. Nel 2020 in Liguria si è verificata una NON erogazione “di circa il 30% dell’offerta relativa al 2019” in tema di servizi sanitari come visite e attività ambulatoriali cancellate dalla pandemia. Già a febbraio avevamo chiesto un piano straordinario sulle malattie non Covid e proposto di individuare strutture ad hoc, una per ogni Asl ligure, dove poter ricominciare con le visite ambulatoriali e gli screening. Le regioni vicine sono partite, in Liguria invece Toti ci ha risposto che si ricomincerà solo dopo la chiusura dell’emergenza. Non sono assolutamente d’accordo. Pur comprendendo le difficoltà attuali, penso che non si possa perdere ulteriore tempo. Sul recupero delle liste d’attesa abbiamo infatti scoperto che Alisa sta ancora facendo verifiche e non prevede alcuna soluzione alle principali problematiche poste dalla ripresa delle attività ambulatoriali, prima tra tutte reperire i professionisti sanitari. Quindi, di fatto, il piano annunciato da Alisa mesi fa è vuoto. I dati forniti questa mattina in Consiglio Regionale dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti destano veramente preoccupazione: servono strategie valide per evitare che le ripercussioni del Covid-19 sul nostro servizio sanitario regionale diventino irrecuperabili. Abbiamo fatto alcune proposte, dobbiamo discuterne!