Alla Pubblica Assistenza di Spezia e a quella di Lerici due anni di respiro. A quella di Sarzana nessun aiuto. Non è servita nemmeno la richiesta di modifica del suo Presidente. La nostra battaglia non si ferma.

 

Una norma elettorale e una bocciatura, così si chiude il consiglio regionale che ha discusso del futuro delle Pubbliche Assistenze di Spezia, Lerici e Sarzana.

Infatti è stato approvato un emendamento presentato dal centrodestra che rinvia di due anni il termine ultimo per dichiarare le fine della Pubblica Assistenza di Spezia e di quella di Lerici così come le conosciamo.

Una norma elettorale perché gli effetti matureranno, guarda a caso dopo le elezioni amministrative di Spezia! Una norma salva Sindaco (della Spezia) più che una norma salva Pubblica Assistenza!

Non sono bastate, per fare cambiare idea alla maggioranza di centrodestra, migliaia di firme raccolte (nei banchetti e on-line) e nemmeno gli appelli dei volontari, dei dipendenti e dei tanti cittadini che giornalmente usufruiscono dei servizi di queste associazioni. Hanno prevalso altre logiche difficilmente da capire.

Noi manteniamo viva la nostra proposta di legge, che prevede, analogamente a quanto è legiferato in altre regioni italiane, la possibilità di esercitare i servizi funerari a tutte le imprese pubbliche e private, perché crediamo che queste esperienze devono proseguire per come sono attualmente organizzate e anzi dovrebbero essere prese come esempio e non demolite. La nostra proposta dovrà essere discussa e lì si vedrà con chiarezza da che parte si sta, senza nascondersi dietro a normative nazionali che ad oggi non sono all’ordine del giorno del Parlamento.

Questo rinvio non modifica le sorti future delle associazioni, rinvia soltanto la loro fine. Una città che si è mobilitata non è stata considerata, un mondo del sociale che ha chiesto di cambiare nemmeno e una storia che rappresenta il fiore all’occhiello di una provincia neppure.

Per la Pubblica Assistenza di Sarzana è ancora peggio.

L’emendamento che mi vedeva primo firmatario e che prevedeva il venire meno dell’incompatibilità tra servizi funerari e servizi sanitari, è stato bocciato.

Da domani si perdono, come ha dichiarato il presidente dell’associazione, almeno 1000 servizi all’anno. Mi domando come sia possibile che i consiglieri di maggioranza non si siano interrogati sulle conseguenze del loro comportamento e mi meraviglio del silenzio del Sindaco di Sarzana che non ha speso nessuna parola a tutela dell’ente che svolge un servizio così prezioso per la comunità che rappresenta. Il nostro emendamento rimarrà parte integrante della nostra proposta di legge che spero verrà calendarizzata dopo la pausa estiva.

Utilizzeremo questo tempo per convincere i Sindaci di Spezia, Lerici e Sarzana a sostenere le comunità che rappresentano, quindi a sostenere la nostra proposta, altrimenti saranno anche loro responsabili di aver chiuso delle esperienze che tanto hanno fatto e stanno facendo per il sociale e per la collettività.

Condividi l'articolo: