A fronte dei rincari sui treni regionali non c’è alcuna ricaduta sulle 5 Terre. Si prende dai cittadini e basta

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Il 1° gennaio 2022 sono scattati gli aumenti dei biglietti sui treni regionali. Si ingrossa il costo delle Cinque Terre Card per i turisti e si pesca nelle tasche dei lavoratori che dalla riviera devono spostarsi alla Spezia e viceversa. Un costo del biglietto sproporzionato, che non lascia ricadute sul territorio. Treni regionali che costano quanto un Freccia Rossa! Proprio nel momento in cui si fa un gran parlare di transizione ecologica, di mobilità sostenibile e di metropolitana leggera, si inaugura il “trasporto d’oro” nelle 5 Terre ed il vero paradosso è che tocca anche sentirsi rispondere dalla Giunta Regionale che dovremmo essere soddisfatti perchè nel 2019 e nel 2020 non ci sono stati rincari. Peccato che il contratto di servizio con Trenitalia l’ha sottoscritto la Regione Liguria, mentre gli aumenti a suo tempo furono evitati dal Governo che aveva stanziato contributi sostanziosi per il settore del trasporto pubblico. Voglio ricordare che è stato necessario rivolgersi alla giustizia amministrativa per avere finalmente conoscenza di quanto fossero gli introiti su questa tratta. Ben 22 milioni di euro l’anno, un’enormità, che il territorio rivendica in maniera proporzionata alle risorse che genera. Chiederò alla Giunta di porre rimedio a questa ingiustizia, di sospendere gli effetti della delibera e convocare un tavolo per modificare il contratto di servizio. Intanto mi chiedo a cosa sia servito convocare mesi fa gli Stati generali delle Cinque Terre se non si è neppure capaci di attuare una pianificazione a misura del nostro territorio.

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