23 settembre 2022-
O.M. parla a nome di un gruppo di pazienti che si sono trovati, dopo la pandemia, difronte ad una situazione che rende ancora più gravosa la loro situazione sanitaria. Sono malati cronici, sono ex lavoratori che nella loro attività hanno avuto a che fare con l’amianto e che oggi devono affrontare gli effetti di quegli anni in cui non era chiaro quali fossero gli effetti di lavorare a stretto contatto con quei materiali. Asbestosi, è la malattia con cui devono convivere. Hanno bisogno di costanti controlli e proprio per questo sono inseriti in speciali protocolli che prevedono visite periodiche e in base a queste l’effettuazione di esami per monitorare il loro quadro clinico. Questa buona pratica non esiste più. Non vengono più chiamati ma sono loro che devono recarsi dal proprio medico e poi questo richiedere una visita pneumologica e in base agli esiti di questa essere indirizzati ai vari esami la cui prenotazione segue i normali canali. Nei giorni scorsi ad alcuni pazienti, dopo la visita di controllo, è stata prescritta una TAC. Hanno provato a richiederla utilizzando il CUP. Hanno ricevuto come risposta di attendere un anno. Stupiti dalla risposta e amareggiati per il trattamento ricevuto, chi era nelle condizioni economiche di farlo si è recato presso una struttura privata a pagamento per ottenere quei servizi e quegli esami che normalmente ricevevano presso strutture sanitarie pubbliche gratuitamente in quanto esentati essendo malati cronici. Solito problema si è presentato per una ragazza che avrebbe dovuto effettuare una risonanza all’encefalo di controllo a seguito di un intervento chirurgico per asportare un tumore. Dopo ripetuti tentativi di fissare l’esame prescritto, e non potendo attendere ulteriore tempo, ha deciso di rivolgersi ad un centro privato pagando quanto previsto per quel tipo di esame. Anche in questo caso, ovviamente, la paziente avrebbe avuto la completa esenzione del ticket sanitario. Un terzo esempio sempre clamoroso di una cittadina che si reca presso una farmacia per fissare una risonanza cervicale. Le è stato risposto che se la vuole proprio fare allora è meglio che si rechi presso una struttura privata. Tre casi emblematici che vogliono rappresentare la situazione di molti pazienti e testimoniano la vergognosa situazione in cui si trova la sanità spezzina e che richiede un intervento in tempi brevi. Questa Giunta ogni volta che risponde con estrema sufficienza ai consiglieri che presentano le interrogazioni non manca di rispetto agli interroganti ma ai tanti cittadini che esasperati non sanno come fare per curarsi. Questi sono casi concreti, successi a persone che combattono quotidianamente contro la malattia e contro i disservizi. Chiedo di rispondere con i fatti e quando verrà discussa in consiglio la mia interrogazione spero che mi si porti come risposta la soluzione concreta.