Bene la vendita della ex Colonia Olivetti di Marinella, ma Arte chiarisca come intenderá investire il ricavato

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La recente vendita della ex Colonia Olivetti di Sarzana da parte di ARTE rappresenta un tema politico di grande attualità ed interesse, soprattutto per le ricadute che questa operazione può avere sia sul territorio che sulle casse di ARTE stessa. Con la mia interrogazione in Consiglio Regionale voglio che si faccia chiarezza su due aspetti che ritengo ugualmente importanti. Il primo: come è possibile che con gli interventi effettuati e sopra sommariamente richiamati il valore dell’immobile sia dimezzato rispetto all’ultima valutazione? E poi, le risorse ottenute dalla vendita dove vengono impegnate? Chiedo queste informazioni perché parliamo di soldi pubblici e ARTE si trova ad avere un patrimonio di casa sfitte perché non riesce ad effettuare la manutenzione e quindi ogni Euro in meno che arriva nelle casse dell’Agenzia è un Euro in meno destinato agli interventi sulle case da assegnare alle famiglie che si trovano in difficoltà. La domanda è semplice, se un immobile in cui era difficile se non impossibile effettuare investimenti imprenditoriali valeva qualcosa di più di 4 milioni di Euro lo stesso immobile che può diventare un resort come può valerne meno della metà? Quei due milioni di Euro che mancano sono 65 case in meno messe a bando per essere assegnate (è stata la stessa ARTE a dire che per ogni casa ci vogliono 30.000 €). Il secondo punto non è meno importante. Non è questione di campanile ma di trasparenza: dove e come saranno destinate le risorse. Un lavoro di anni non può essere ridotto all’ennesima passerella pseudo-elettorale di amministrazioni che si impadroniscono del lavoro altrui e che non dicono con trasparenza dove investono le risorse. La valorizzazione dell’ex Colonia Olivetti ha rappresentato, negli anni, un punto cardine delle attività delle amministrazioni comunali e regionali che si sono succedute. Lavoro che parte nell’ormai lontano 2012. Sì proprio così perché a quella data risalgono gli interventi sul Parmignola per non dimenticare quelli avvenuti negli anni immediatamente successivi (2013-17) per mettere in sicurezza gli argini. Questi sono i lavori che, accompagnati da una modifica della destinazione d’uso, hanno consentito di togliere il vincolo idraulico e permettere la possibile ristrutturazione dell’immobile che oggi è avvenuta. Quindi soddisfazione per la ristrutturazione ma orgoglio nel rivendicare i molti interventi effettuati. Quando si amministra o si governa si dovrebbe riconoscere il lavoro di chi lo ha fatto prima. Questione di stile. In questo caso manca.

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