La nostra provincia ha delle bellezze straordinarie che richiamano turisti da tutte le parti del mondo. Queste bellezze però sono fragilissime e richiedono interventi che non possono essere rinviati nel tempo perchè rischiano di arrivare troppo tardi, causando la grave dispersione di un patrimonio culturale e ambientale di impareggiabile valore. Penso alle % Terre, ma non solo. Infatti basta parlare del territorio inserito nel Parco di Montemarcello, ma anche di Tramonti con la sua scalinata, la Scalinata Grande di Monesteroli, che oramai è diventata simbolo della fatica e della bellezza e dell’unicità di quel luogo. Per salvarli e valorizzarli non sono sufficienti le risorse che stanziano gli Enti che governano i territori, e nemmeno gli sforzi straordinari che le associazioni da anni mettono in campo nel tentativo di arginare l’abbandono del territorio. Serve pensare in maniera completamente diversa. Serve strutturare una propria task force di tecnici che progetti il recupero del territorio pensando a quanto è contenuto nel PNRR. Il PNRR può diventare uno straordinario strumento finanziario se le Amministrazioni, a partire da quella Regionale per passare a quelle Comunali ed agli Enti Parco, lo sapranno cogliere. Il PNRR stanzia 2,5 miliardi di euro per la riduzione del rischio idrogeologico. Nella misura si parla chiaramente che gli obiettivi da cogliere, oltre ad eseguire interventi per la sicurezza delle persone, sono quelli di tutelare i beni ambientali, l’agricoltura ed il turismo. Bisogna che chi amministra corra nella predisposizione delle progettazioni per cogliere queste opportunità irripetibili, visto che sempre più persone percorrono sentieri, scoprono gli angoli più nascosti del nostro territorio e sempre più persone si stanno interessando al recupero di vigneti ed oliveti. Miliardi di euro che possono salvare un Territorio. Miliardi di euro che possono disegnare un futuro diverso per la nostra comunità. Queste sono le azioni che servono, non quelle che inseguono progetti irrealizzabili e inutili, se non dannosi per l’ecosistema, come il famoso trenino Buggi- Monesteroli che solo fantasie perverse potevano considerare come soluzione per rilanciare il nostro Territorio. Queste risorse possono essere inserite in un progetto più complessivo che può interessare anche altri assi di finanziamento del PNRR. Faccio riferimento alle risorse destinate all’ attrattività dei borghi (più di un miliardo di euro) e alla tutela ed alla valorizzaizone dell’architettura e del paesaggio rurale (600 milioni di euro). Il PNRR vuole rilanciare i piccoli centri storici italiani che offrono un’enorme potenziale per il turismo sostenibile alternativo e dare impulso ad un processo di valorizzazione di edifici storici rurali (di privati) e di tutela del paesaggio. Molti edifici rurali e strutture agricole hanno subito un progressivo processo di abbandono e grazie ai progetti che mettono al centro il loro recupero si potrà restituire alla collettività storie e paesaggi di grande fascino. La sfida è essere pronti affinchè le molte misure del Piano trovino un’applicazione efficace soprattutto nell’ottica di recupero e di salvaguardia del Territorio.