Sulla centrale Enel, presente e futuro, cercherò di essere il più schematico possibile. D’altra parte sono veramente tante le cose che si muovono attorno e all’interno dell’impianto di Vallegrande in questi giorni. Oggi presentati al’interno della commissione competente i primi dati dello studio Arpal-Ispra a un anno dall’adozione dell’Autorizzazione integrata ambientale. I dati oggi sono positivi, ma è dal confronto con quelli futuri che tracceremo un bilancio ancora più importante. Possiamo invece dire che sia per quel che riguarda i quartieri del Levante, interessati dallo scarico e dalla movimentazione del carbone, sia per il resto della provincia (nove deposimetri tra la Spezia, Bolano, Arcola e Follo con dati sia sui depositi inorganici che quelli organici) oggi abbiamo una mappatura del territorio molto approfondita, per cui nulla sfuggirà.
Il secondo punto di oggi riguarda l’adozione dei nuovi limiti alle emissioni imposti dall’Aia. Dal 2016, Enel dovrà ulteriormente abbattere polveri sottili, ossidi di azoto e anidride solforosa. In particolare, le polveri passeranno da 25 mg/Nm3 di media calcolata sul mese a 15 mg/Nm3 giornalieri, NOx da 200 mensili a 180 giornalieri, So2 da 350 mensili a 180 giornalieri. Inizialmente l’azienda aveva programmato di fermare la centrale a settembre 2016 per fare i lavori agli impianti che permetteranno di non sforare questi parametri. Oggi ci dicono che la fermata arriverà in anticipo, il 1° gennaio del 2016, e durerà tre mesi. Sottolineo come l’Aia disponga che le rilevazioni sulle emissioni non saranno più conteggiate facendo una media mensile, ma si basino su un dato giornaliero. E’ chiaro che Enel non potrà più compensare, magari “spingendo” a fondo un giorno e rallentando quello dopo. Non è un passaggio banale.