“Il 2027 è vicino Pronti a governare con il buonsenso”

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di

Marco Toracca

da

IL SECOLO XIX

 

«Abbiamo vinto  parlando chiaramente alla persone. Siamo primi alla Spezia, in provincia e a Sarzana. È finito il momento in cui guardavamo solo al nostro ombelico invece che ai problemi dei cittadini. Questa è la lezione delle recenti Europee». Davide Natale, segretario regionale ligure del Partito democratico guarda le percentuali spezzine e della provincia pensando in avanti. «Ora abbiamo un grande patrimonio che non dobbiamo disperdere ma incrementare».

Segretario che cosa la colpisce di più della performance del suo partito tornato primo nello Spezzino?

«Senza dubbio c’è un fattore che va considerato dopo una prima analisi dei numeri. Anche nelle amministrativi ci sono stati tanti giovani, tanti esponenti del volontariato o delle professioni che sono tornati a impegnarsi in prima persona in politica. Questo è l’elemento distintivo che ci ha fatto vincere nelle comunità e nei quartieri. E poi le analisi dicono che il Pd sia il partito preferito dagli under 30 e questo, in prospettiva, non è banale. Bisogna lavorarci su».

Pensa sia giunta una svolta anche in ottica di appuntamenti come le Comunali 2027 alla Spezia?

«Dobbiamo essere testardamente unitari come dice la segretaria nazionale Elly Schlein. Non bisogna porre nessun veto o paletto ma neppure subire diktat. Va costruito un programma chiaro e leggibile affrontando le questioni del territorio per un campo politico che comprenda associazioni, imprese e realtà deluse dal centrodestra che non ha fatto seguire i fatti agli annunci. La gente ha bisogno di persone serie e competenti per costruire il futuro del Comune capoluogo e della provincia. Io lo chiamo il campo del buonsenso».

C’è anche il M5S in questa alleanza?

«Ovviamente con il M5S siamo avvantaggiati visto che in Regione abbiamo costruito tante sinergie. I punti che ci uniscono sono più di quelli che ci dividono. Serve la ragionevolezza di rinunciare entrambi a qualcosa per costruire il futuro dei cittadini. Il tema fondamentale è questo: ci sono emergenze che non sono per nulla affrontate da questo  centrodestra e su cui dobbiamo essere protagonisti. E non c’è una materia che non possa non essere di competenza dei sindaci. Ho assistito con sgomento al silenzio di Pierluigi Peracchini, primo cittadino della Spezia, sui problemi della sanità. È un fatto grave».

Quali altri emergenze mette in agenda?

«Continuo: c’è silenzio su biodigestore e su uno dei principali temi per lo sviluppo della città: la ferrovia Pontremolese di cui nessuno parla più oltre alla riconversione dell’area ex centrale Enel. Quella poteva essere la grande opportunità per realizzare progetti anche del Pnrr ma è nel dimenticatoio. Questi sono i fallimenti del centrodestra spezzino. Nei giorni scorsi sono passati due anni dalla rielezione di Peracchini per complessivi sette di governo che giudico di sola apparenza con tanti problemi risolti in parte già da noi. La rivoluzione dei rifiuti nasce dal passaggio di Acam in Iren».

Prossimo appuntamento saranno le Provinciali con il suffragio universale?

«Non si più nulla. E tutto fermo. Spero invece che si voti per le Regionali. La Liguria così è bloccata dalla miopia di pochi. Detto ciò abbiamo riconquistato Comuni importanti e presto toccherà alla Spezia. La luna di miele tra la città capoluogo e Peracchini è al capolinea. Dobbiamo essere pronti». »

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