Lunedì 7 febbraio c’è stato un importante incontro a Genova con il Ministro Cingolani sui fondi del Pnrr destinati a energie rinnovabili, efficientamento energetico, riqualificazione degli edifici, tutela dei territori e risorse idriche. Ci sono 34,7 miliardi di euro a disposizione, ma su cosa la Giunta Regionale Ligure stia lavorando non è dato sapersi. Eppure lo stesso Ministro ha ribadito più volte che i tempi sono stretti e che la velocità è la prima cosa necessaria, per ottenere i fondi. Tutte le risorse di cui si è parlato non sono attribuite alla Regione Liguria, ma lo saranno se verranno presentati dei progetti per ottenerle. Quello che ad oggi manca. Perché i progetti illustrati finora, come quelli legati al Porto, non hanno una regia regionale, ma dipendono direttamente dal Governo. Lo stesso vale per il rinnovo del parco mezzi e l’efficientamento del trasporto pubblico locale: si tratta di scelte nazionali che ricadono sui territori in modo indiretto e sono state avviate senza l’iniziativa della Regione Liguria. Bisognerebbe ascoltare di più i territori e rispondere alle richieste che vengono dal basso per utilizzare al meglio questi fondi che sono un’occasione unica a partire, ad esempio, da progetti per la depurazione delle acque: questo dovrebbe essere uno dei primi punti nell’ agenda della Giunta. La qualità delle nostre acque, oltre a rappresentare una risorsa ambientale, è un assist economico legato al turismo ed ai servizi fondamentale per l’economia regionale. Ugualmente sul tema dei rifiuti: siamo l’unica regione che non utilizza i soldi del Pnrr per la creazione di impianti di smaltimento di ultima generazione. Quelli ad oggi pianificati e soggetti a iter autorizzativo vengono fatti pagare dai cittadini, quando invece potrebbero essere finanziati dal Pnrr. Dal momento che il bando si chiude il 28 febbraio, invito la Giunta a porre attenzione a questo aspetto ed a presentare dei progetti. Diversamente sarebbe l’ennesima occasione persa. Un passaggio merita anche il tema centrale della ‘giusta transizione’: giace sui tavoli di qualche Assessore un ordine del giorno approvato all’ unanimità dal Consiglio Regionale che chiedeva alla Giunta di adoperarsi affinché anche i territori delle province di Savona, Genova e La Spezia, fossero inseriti tra quelli oggetto di finanziamento con i fondi europei per la giusta transizione. Per l’Italia quel fondo vale all’incirca 970 milioni di euro, ma ho certezza che nulla è stato fatto. Mi vien da pensare che allora la nostra regione sia così ricca, e il nostro tessuto economico così ben messo, da non aver bisogno di aiuti di nessun tipo per costruire un futuro diverso basato su nuove tecnologie, produzione di energia pulita e innovazione in generale. Spero invece che oggi sia suonata la campanella e sia arrivato con forza il messaggio di fare bene e presto. I liguri non possono pagare le conseguenze di una Giunta poco attenta al territorio e priva di una pianificazione e di programmi concreti.