02 ottobre 2023-
Dopo la Toscana, la Regione Liguria fa un accordo anche con L’Emilia Romagna per arginare i costi delle fughe sanitarie. Viene annunciato come se si fosse raggiunto un risultato straordinario dal punto di vista delle politiche sanitarie ma invece è meramente un’operazione finanziaria. Ma davvero la Giunta Toti pensa di risolvere le fughe dei pazienti in altre Regioni con meri accordi commerciali? In questo modo ci sarà solo un risparmio economico da parte della Regione, che, colpevolmente, questa Giunta non utilizzerà per mettere in campo azioni per ridurre le liste d’attesa e, conseguentemente, fermare le fughe. Servirebbe invece un Piano basato sull’assunzione di personale, investimenti in strutture, attrezzature all’avanguardia e modifica dell’organizzazione del lavoro. Quello che queste operazioni purtroppo non prevedono. Avere 52 milioni di euro di fughe e non programmare un piano per rilanciare la sanità pubblica non cambierà lo status quo. Anzi, comporterà un impoverimento della sanità ligure, sulla quale la Regione ormai non investe da anni, ma va al risparmio e si dimentica di chi è più in difficoltà. Se c’è un cittadino che non riesce a curarsi nella propria Asl e deve andare in un’altra regione, ma non vive in un contesto sociale e familiare per poterlo fare, è un cittadino che non si curerà. Questo conferma che si sta facendo il contrario di quello che servirebbe.