Quell’immagine disumana delle grate nel reparto psichiatrico dell’Ospedale Sant’Andrea di Spezia è un pugno nello stomaco che riporta l’orologio indietro di 50 anni e fa emergere con violenza qual è la realtà in cui versa la sanità spezzina. Quanto successo nel reparto di psichiatria è infatti solo una parte del problema della Sanità spezzina, che arriva dopo le immagini dei malati oncologici che attendevano all’aperto il proprio turno; le sale operatorie che vengono inaugurate ma mai utilizzate; le liste d’attesa senza fine; la carenza cronica (e non più sostenibile) di personale: sintomi di una sanità alla sfascio, che quelle immagini hanno portato drammaticamente all’attenzione dell’opinione pubblica. Allo stesso tempo la riflessione va indirizzata anche verso le difficoltà che gli operatori sanitari affrontano giornalmente e a cui cercano di dare risposte con i pochi, pochissimi mezzi che hanno a disposizione, e il posizionamento delle grate ne è l’emblema. Trovo offensiva la risposta di Toti che dice che il problema si risolverà quando ci sarà il Felettino. Peccato che prima che questo accada bisognerà aspettare anni, visto che ancora oggi non si sa nulla sulla realizzazione, invece qui bisogna intervenire subito. Chiederemo un confronto in commissione per verificare e discutere eventuali soluzioni concrete per risolvere questo ma anche gli altri problemi a cui da tempo sta andando incontro la sanità spezzina.