28 febbraio 2024
Il presidio organizzato a Genova dalle realtà turistiche delle Cinque Terre ha dimostrato oggi a Giovanni Toti quali sono gli umori in merito agli aumenti delle tariffe ferroviarie e delle Cinque Terre Card partorite dalla sua giunta. Il Governatore ligure si aspettava per caso che qualcuno credesse alla favoletta della gestione dei flussi turistici? E’ evidente che Toti e i suoi tentano solo di fare cassa alle spalle delle realtà locali, enti e imprenditori, senza preoccuparsi minimamente di mettere in ginocchio tutto un intero comparto. È la caporetto della visione totiana della Liguria, che il territorio respinge compatto al mittente chiedendo radicali cambiamenti. Oggi a Toti viene chiaramente detto che se non riesce a trovare risorse nel proprio bilancio per far viaggiare gratis sui treni (a proposito, e gli autobus?) gli studenti, non può pensare di arraffarli usando come fosse un bancomat il settore turistico, una realtà che non ha contribuito minimamente a sviluppare ma da cui non ha alcun problema a prendere senza chiedere. Ad un mese dalla partenza del servizio Cinque Terre Express, ancora non sappiamo quali siano le tariffe applicate: una situazione imbarazzante, che sottopone a una figuraccia internazionale un intero comparto. L’incapacità amministrativa di Toti non può portare alla distruzione di un modello che ha fatto crescere un’intera economia, che ha permesso a tanti giovani di non doversi cercare un futuro lontani da casa e che ha dato modo di rinascere a borghi che rischiavano l’abbandono. Le responsabilità di Toti sono gravissime e non possono essere lasciate sulle spalle delle amministrazioni locali.