Sui depositi chimici il diktat di Toti e Bucci blocca i progetti: trasferimento rispedito al mittente. Serve chiarezza e condivisione nelle sedi opportune. 

depositi chimici

31 agosto 2023-

Nel perfetto stile Toti e Bucci, anche il trasferimento dei depositi chimici è finito nel diktat ‘o così o così’: azzerando ogni alternativa e momento di confronto con chi evidenzia problematiche rispetto alle decisioni prese. Il risultato: ogni progetto viene rispedito al mittente; non c’è un’idea che riescano a portare a compimento e tutto manca di chiarezza e trasparenza. Alla fine rimane tutto bloccato. Prima la Liguria si libera di questi pesi prima ricomincia a costruire il proprio futuro. Il duo del ‘fare’ si conferma sempre  più il duo del ‘fare male’. Per il trasferimento di Carmagnani e Superba da Multeldo a Ponte Somalia, durante le audizioni in Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale erano state avanzate molte perplessità da parte dei consiglieri del Partito Democratico sulla sicurezza del progetto. il Comitato tecnico regionale respingendo il piano stesso, di fatto, blocca il trasferimento delle due società. Chiediamo nuovamente a Toti e a Bucci, sperando di essere ascoltati, di venire in Consiglio regionale e comunale per chiarire quello che sta succedendo ufficialmente. Quelle sono le sedi della discussione e della pianificazione della città e della regione. È il momento di fare una discussione generale sul futuro dei porti liguri, capire quale idea hanno dell’organizzazione del sistema portuale (quello che sembrava una battuta estiva di Tajani sta diventando un punto del programma di governo di Forza Italia), quando partiranno le Zone Logistiche Semplificate i cui incomprensibili e oramai insostenibili ritardi stanno danneggiando le imprese liguri, quali priorità infrastrutturali vengono individuate per la crescita del sistema ligure, quanto sta accadendo in riferimento alla realizzazione della diga e la fattibilità del progetto di posizionamento del rigassificatore. Una discussione generale che deve essere fatta pubblicamente e deve essere capace di coalizzare tutte le forze che in questi mesi si sono impegnate per chiedere a chi governa e amministra il territorio di modificare i progetti e aprire il confronto con le comunità.

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