Tajani insiste con la privatizzazione dei porti e accusa il Pd di essere contrario per non perdere il potere. Non si ancora accorto che il potere ora è loro. Il nostro obiettivo è che il demanio marittimo rimanga pubblico per l’interesse del Paese

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10 settembre 2023-

Tajani insite sulla privatizzazione dei porti, avevamo il dubbio che parlasse senza conoscere veramente l’argomento ma a forza di insistere ci ha tolto ogni dubbio. Tutto il mondo portuale e gran  parte del mondo politico si è dichiarato contrario alla sua confusa idea di privatizzazione, ma lui insiste. Oggi farnetica  che il Pd è contro la privatizzazione dei porti perché vuole mantenere il potere. Ma quale potere? Non sa che i presidenti delle Autorità portuali vengono nominati dal Governo? Non sa che le nomine sono fatte d’intesa con le Regioni, e tante regioni sono governate dal centrodestra? Quindi, quale potere la sinistra vorrebbe mantenere? Il PD guarda avanti verso un unico obiettivo: che il demanio marittimo sia governato, controllato e pianificato dall’ autorità pubblica nell’interesse generale; il privato è già presente in tutti i porti italiani, che devono restare aperti alla concorrenza, ma non può certo regolare e possedere il demanio. Il demanio  deve essere valorizzato nell’interesse pubblico. Per questo noi abbiamo annunciato battaglia, a partire dalla Liguria, per  sconfiggere questa idea di Tajani che è fuori da ogni logica. Fa poi sorridere il cluster portuale la proposta di Tajani di guardare al porticciolo di Rapallo per il futuro dei porti italiani. Siamo preoccupati perché ci sono troppe posizioni nel Governo sul futuro dei porti: c’è quella del duo Salvini –  Rixi e quella di Musumeci. Ma qual  è la vera posizione? Nel frattempo la paura è che non si faccia niente. A Genova infatti invece di nominare un nuovo Presidente hanno individuato una figura commissariale, sicuramente capace e preparata, a cui va il nostro augurio di buon lavoro, ma che purtroppo temiamo rimarrà a lungo in una carica che invece va ricoperta al più presto da un presidente legittimato e nei pieni poteri. Le idee confuse sul futuro della portualità e sulle tempistiche della riforma dimostrano la mancanza di volontà di dare una gestione  duratura anche al porto di Genova. La confusione purtroppo però non è solo di Tajani ma di questo centrodestra che governa la Regione e il Paese e non è capace di gestire un asset così importante come la logistica che ha un ruolo importante per l’Italia. 

 

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